Alcuni rapporti sull’accesso alle cure degli stranieri privi di documenti per il soggiorno.

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Pubblicati quasi contemporaneamente nelle scorse settimane, sono i rapporti del PICUM e di MEDICI DEL MONDO che trattano del tema a livello internazionale e quello del NAGA di Milano che testimonia il proprio impegno nella città lombarda.

Il rapporto del Picum ha il titolo “Posizione riguardo ai Fondamentali diritti dei Migranti Privi di Documenti in Europa (Main Concerns about the Fundamental Rights of Undocumented Migrants in Europe) 2009”. Basato sulla rivisitazione degli eventi riportati nella PICUM newsletter durante l’anno 2008, il rapporto mette insieme sia un anno dei nuovi temi sull’immigrazione irregolare a livello europeo, nazionale e locale per incoraggiare una migliore comprensione della posizione relativa ai diritti umani dei migranti privi di documenti, sia i mille modi in cui la società civile in tutta Europa sta rispondendo a questa situazione dell’esclusione sociale. Il rapporto è consultabile in Inglese, Francese e Spagnolo.

Il rapporto di Medici del Mondo in base ad una propria ricerca del 2008 in 11 paesi europei, dimostra che le persone prive di documenti che vivono in Europa non sono venute per “sfruttare” il sistema di assistenza sociale e sanitaria europeo, né per farsi curare. Emerge come le violenze subite prima, durante e dopo la migrazione, unite alle loro condizioni di vita e di lavoro, influiscono sul loro stato di salute.  Essi incontrano numerosi ostacoli all’accesso alla prevenzione, alle cure e alla copertura delle spese sanitarie. Questi ostacoli derivano da leggi restrittive, mancanza di informazioni, barriere amministrative e pratiche discriminatorie. Il loro follow-up medico è pertanto ampiamente insufficiente. Il 45% dei problemi di salute non è affatto trattato. I più vulnerabili di loro, le donne incinte e i bambini, non beneficiano neppure di una protezione particolare per l’accesso alle cure. Solo il  48% delle donne incinte è seguito durante la gravidanza. Dal rapporto emerge come le politiche sanitarie italiane siano tra le più inclusive tra quelle europee.

L’analisi dei dati raccolti dal Naga tra il 2000 e il 2008 che costituiscono una delle più grandi banche dati sull’immigrazione irregolare in Italia permette di sfatare alcuni “miti” radicati nell’immaginario comune italiano riguardo l’immigrazione irregolare e di mettere in luce alcune tendenze nell’evoluzione della popolazione straniera senza documenti che sarebbe arduo individuare attraverso altre fonti. L’utenza Naga è giovane, istruita, e occupata, ma relegata in occupazioni spesso saltuarie e sempre poco qualificate, ed esposta ad un notevole disagio abitativo. Il livello di istruzione e il tasso di occupazione dei cittadini stranieri irregolari è comparabile e in alcuni casi superiore a quello degli italiani. Al contrario, le loro condizioni socioabitative sono assolutamente critiche e lontanissime dagli standard italiani. Negli anni, si è evidenziato un notevole allungamento dell’anzianità migratoria dell’utenza Naga, segno della difficoltà nel trovare canali di uscita dalla clandestinità. (SG.12.09)

  • Rapporto PICUM 2009
  • Rapporto Medici del Mondo 2009 (abs)
  • Rapporto Medici del Mondo 2009 (completo)
  • Rapporto Naga 2009 (abs)
  • Rapporto Naga 2009 (completo)